lunedì 3 dicembre 2007

Capitolo 2

Nascita particolare e infanzia

Si stava diradando l'alba di un bel mattino di aprile dell’anno 1909 nel paese collinoso del Kentucky, non lontano dal luogo in cui Abraham Lincoln era nato quasi esattamente cento anni prima. In un’umile capanna, la luce cominciò ad insinuarsi attraverso la finestra su un piccolo rozzo letto, quando la voce di un bimbo fu ascoltata. Due piccole mani di un neonato di cinque libbre (2265 grammi - N.d.T.) stavano accarezzando le guance della sua mamma quindicenne. Vicino al letto stava il giovane papà, Charles Branham, con le sue braccia incrociate nel pettino della sua tuta nuova, indossata poco, adatta alla gente di montagna per queste occasioni speciali. Mentre il giorno albeggiava, gli uccelli avevano già iniziato il loro cantare e sembrò al padre che la stella del mattino risplendesse di una luce più brillante. Il piccolo pianse ancora mentre la sua piccola mano sfiorava il volto di sua madre.
"Lo chiameremo William" disse il padre, mentre contemplava felicemente suo figlio appena nato. "Questo andrà bene - disse la madre - poiché in seguito egli passerà con il nome di Billy". La madre non sapeva affatto che le mani di questo piccolo bambino che stavano toccando le sue guance, sarebbero state usate dall'Onnipotente Iddio per la liberazione del Suo popolo dalla malattia e dalla schiavitù. Nessuno, in quella parte del paese, avrebbe mai pensato che questo piccolo bambino di montagna nato umilmente avrebbe portato il messaggio del Vangelo nel mondo. Di tutta la gente di montagna, la famiglia Branham era la più povera delle povere. Comunque, le vie di Dio sono al di là di ogni scoperta! Come avrebbero potuto queste persone crederlo, se qualcuno avesse detto loro che Dio, attraverso queste mani, un giorno avrebbe fatto uscire i demoni, vedere i ciechi, udire i sordi, sparire i cancri e migliaia su migliaia cadere prostrati agli altari in lacrime di pentimento? Né avrebbero potuto essi credere che gli aeroplani, attraverso il continente, ad alta velocità avrebbero portato i malati a lui. O che treni e autobus carichi di malati sarebbero stati portati a lui per la liberazione. Che sarebbero giunti dall'est e dall'ovest, dal nord e dal sud, ad ascoltarlo raccontare la storia di Gesù Cristo, il Salvatore, nella sua maniera semplice e umile.
Mentre i vicini si riunirono per vedere il bimbo appena nato, lì sembrò stare, così si dice, una sensazione di solenne nella stanza. Chi può dire che non era la presenza dell'Angelo che, sotto la direzione di Dio, ha guidato William Branham in molti avvenimenti della sua vita e il quale, in seguito, doveva parlargli in persona?
Fu proprio due settimane dopo che il padre e la madre portarono il loro bambino giù a valle ad un incontro di una casa del Lone Star: una piccola chiesa missionaria battista alla vecchia maniera, fatta di ceppi e di assicelle, con un pavimento sporco e i posti a sedere fatti da tavole stese attraverso ceppi di legno. Era la prima visita ad una chiesa del piccolo William Branham!


BAMBINO E MADRE SCAMPANO PROVVIDENZIALMENTE ALLA MORTE

Poiché il padre era un taglialegna, era necessario per lui stare lontano da casa per molto tempo, specialmente durante i mesi autunnali e invernali quando il tempo sarebbe stato cattivo per viaggiare. Durante questi periodi, la madre e il bambino erano lasciati soli. Fu in uno di questi periodi che le circostanze concorsero quasi a prendere la vita sia della madre che del figlio.
Così, accadde che in questo periodo in cui il bambino aveva circa sei mesi e il padre era lontano da casa, una terribile tempesta giunse e l'intero paese fu bloccato dalla neve per dei giorni. C'era poco da mangiare nella capanna e presto la madre rimase senza cibo e legna. Ella avvolse i suoi piedi in dei sacchi di tela e andò nei boschi e spaccò dei piccoli alberelli, poi li trascinò verso la capanna, cercando di mantenere il fuoco. Alla fine, ella divenne sempre più debole e dovette cedere. Senza alcun cibo o calore, la madre prese tutte le coperte del letto, avvolse se stessa e il bambino nel letto ed aspettarono la fine. Fu allora che Dio inviò il Suo angelo protettore e salvò le loro vite.
Un vicino viveva a un po' di distanza da loro sebbene in vista della capanna Branham. Per qualche ragione, egli ebbe uno strano presentimento riguardo le circostanze in quella piccola umile casa. Ripetutamente, egli guardò fisso in direzione di essa e vide, ogni volta, diventava più inquieto, specialmente quando non riuscì a vedere fumo alzarsi dal comignolo. Quando alcuni giorni passarono, la convinzione si fece più profonda in lui che qualcosa non andava tanto che decise di fare un'indagine sebbene questo significasse avanzare faticosamente attraverso le raffiche per una distanza considerevole.
Arrivando alla porta, i suoi timori furono confermati poiché non ci fu nessuna risposta da quelli di dentro, sebbene le impronte esteriori mostravano che nessuno aveva lasciato i dintorni e la porta era sbarrata dall'interno. Egli decise di irrompere nella capanna e, quando lo fece, rimase spaventato dalla scena che ebbe davanti. Madre e figlio, avvolti nella loro biancheria da letto, erano vicini alla morte per la fame e il freddo. Il vicino dal cuore buono procurò velocemente la legna e fece un fuoco divampante che presto riscaldò la capanna. Poi, ritornò a casa sua per procurare il cibo. La sua azione di misericordia fu compiuta proprio in tempo. La madre e il bambino ritornarono in vita e presto furono ancora sulla loro via di salute.
Non molto tempo dopo di questo, la famiglia si trasferì dallo stato del Kentucky all'Indiana, nel luogo in cui il padre andò a lavorare per un agricoltore vicino Utica, Indiana. Poi, un anno più tardi, si trasferirono ancora più giù nella valle, vicino Jeffersonville, Indiana, una città di piccole dimensioni, che doveva diventare la città natia di William Branham.


PRIMO MESSAGGIO DI DIO AL FANCIULLO

Parecchi anni trascorsero e il fanciullo aveva circa sette anni, era da poco entrato a scuola in una sezione rurale a poche miglia a nord di Jeffersonville. Fu a quel tempo che Dio per prima parlò al ragazzo. Lasceremo il fratello Branham raccontare con le proprie parole la storia di questa particolare visita.

* * *

Un pomeriggio, ero sul mio cammino per trasportare acqua a casa dal granaio che era lontano circa un isolato. A circa metà strada tra la casa e il granaio, stava un vecchio pioppo. Io avevo appena raggiunto casa da scuola e gli altri ragazzi stavano andando fuori per pescare ad uno stagno. Io stavo chiedendo di andarci, ma papà disse che dovevo raccogliere l'acqua. Mi fermai sotto l'albero per riposarmi quando, tutto ad un tratto, sentii un suono come del vento che soffia tra le foglie. Io sapevo che non stava soffiando in nessun altro posto. Sembrava fosse un pomeriggio veramente tranquillo. Io indietreggiai dall'albero e notai che in un certo punto di circa la misura di una canna, il vento sembrava stesse soffiando attraverso le foglie dell'albero. Allora, lì giunse una Voce che diceva: "Non bere, non fumare e non contaminare mai il tuo corpo in nessun modo, poiché Io ho un'opera per te da fare quando diventerai più grande".
Questo mi spaventò. Così, io corsi a casa, ma quella volta io non dissi niente a nessuno in merito. Gridando e correndo a casa, io caddi nelle braccia di mia madre, che pensò che io fossi stato morso da un serpente. Io le dissi che ero proprio spaventato da morire, così ella mi mise a letto e chiamò il dottore pensando che io stessi soffrendo per uno shock nervoso. Io non passai più da vicino a quell'albero. Deviavo dall'altra parte del giardino per evitarlo. Io credo che l'Angelo di Dio stava in quell'albero e, negli anni seguenti, dovetti incontrarLo faccia a faccia e parlare con Lui.
A causa dell'insolito rapporto di Dio con me, io non riuscii mai a bere o fumare. Un giorno, stavo andando al fiume con mio padre e un altro uomo. Essi mi offrirono un sorso di whisky e, poiché io desideravo conquistare la benevolenza dell'uomo in modo che egli mi lasciasse usare la sua barca, io cominciai a prendere la bevanda. Ma tanto realmente quanto io oggi sto parlando, udii il suono come del soffiare del vento fra le foglie. Guardando attorno e non vedendo alcun segno del soffiare del vento, io portai di nuovo la bottiglia alle mie labbra, quando udii lo stesso rumore, solamente più forte. La paura mi percorse come in precedenza. Io lasciai cadere la bottiglia e corsi via, mentre mio padre mi chiamava "effemminato". Oh, come questo mi fece male! In seguito, fui chiamato "effemminato" da una mia giovane amica quando le dissi che non fumavo. Irritato dal suo scherno, io avevo preso la sigaretta e stavo quasi per fumarla comunque, quando fui fermato da quel suono familiare che mi fece gettare la sigaretta e andai via piangendo poiché non riuscivo ad essere come le altre persone, mentre le burle della compagnia risuonavano nelle mie orecchie.
C'era sempre quella sensazione particolare come se qualcuno stesse vicino a me, che cercava di dirmi qualcosa, e in particolar modo quando ero solo. Nessuno sembrava comprendermi affatto. I ragazzi con cui mi univo non avevano niente a che fare con me, poiché io non fumavo e non bevevo e tutte le ragazze andavano a ballare, al che io nemmeno partecipavo, così sembrò che per tutta la mia vita fossi proprio una pecora nera, che non conosceva nessuno che lo comprendesse e neanche io mi capivo.