domenica 2 dicembre 2007

Capitolo 21

Un resoconto delle visioni viste dal fratello Branham
(Riportata mediante registrazione elettrica)

Il proposito di scrivere queste visioni è per la gloria di Dio e del Suo Figliuolo Gesù Cristo. Esse mi sono state mostrate attraverso il Suo Santo Angelo e non è per una qualsiasi lode personale che esse sono scritte. Mi è stato chiesto da molti di scriverle ed ho preso a cuore di raccontarne alcune di esse. Esse sono molto sacre per me.
Alcune di queste visioni hanno richiesto del tempo per il loro adempimento. Ma, esse sono sempre venute ad accadere proprio come mi sono state mostrate. Rende il mio cuore molto umile il pensare che l’Onnipotente avrebbe mostrato al Suo servitore queste cose. Io racconto queste cose affinché le persone possano credere in Gesù Cristo ed essere salvate mediante il credere.

VISIONE 1a - VISIONE DEL PONTE SUL FIUME OHIO

La prima visione che io ricordo di aver visto fu quando avevo circa sette anni. Questa visione forse non ebbe il grande significato spirituale che le successive ebbero, poiché io ero così giovanissimo che non avrei potuto comprenderla. Ma, era Dio che mi stava dando una prima visione dell’opera di questo particolare dono, attraverso cui io ho visto molte cose accadere prima che fossero compiute.
In questa visione, che mi venne quando stavo giocando con mio fratello, io vidi un grande ponte che veniva costruito da una parte all’altra del fiume Ohio e molti lavoratori cadevano da esso. Io vidi proprio come veniva costruito e dove sarebbe stato. Questo sembrava impossibile a quel tempo; ma, in seguito, venne ad accadere proprio come mi era stato mostrato.

VISIONE 2a - AVVISO CONTRO LO SPIRITISMO

Una notte, non molto tempo dopo la mia conversione, ritornavo da un luogo sotto una vecchia quercia, dove “prima” ero stato impegnato in una preghiera appartata. Era qualcosa come tra l’una e le tre del mattino. Mia madre e mio padre mi sentirono quando entrai nella mia stanza e mi chiamarono per dirmi che la mia sorellina era malata. Mi inginocchiai e pregai per lei e poi ritornai nella mia stanza.
Dopo essere entrato nella mia stanza, sentii un suono che era simile a due fili elettrici che si sfregano congiungendosi con un arco. A quel tempo, io lavoravo come guardafili e pensai che ci doveva essere un corto circuito nella casa. Ma, all’improvviso, il suono cambiò e una strana Luce riempì la stanza. Poi, mi sembrò di stare nell’aria. Questo mi impaurì moltissimo e pensai che stessi morendo.
Dopo questo, notai che la Luce stava tutta attorno a me. Guardando sù, vidi una grande Stella proprio in alto, da dove la Luce proveniva. Essa si fece sempre più vicina. Poi, sembrò che io non riuscissi né a respirare né a parlare. Dopo, la Stella sembrò mettersi sul mio petto.
A quel punto, la scena cambiò e mi sembrò di apparire su una verde collina erbosa e, proprio di fronte a me, giaceva un vecchio formato di barattolo a quattro angoli di dolciumi. Dentro il barattolo stava una grande falena del tabacco o una mosca: che cercava di liberarsi. Io cominciai a girarmi verso la mia destra e c’era il potente Angelo che mi stava guardando. Egli disse: “Guarda quello che io ho da mostrarti”. Poi, vidi un braccio gettare una pietra e rompere il barattolo di dolciumi. La falena cercò di volare via. Ma, essa non riusciva a sollevarsi dal suolo. Il suo corpo era troppo pesante per le sue piccole ali.
Poi, fuori dalla falena, uscirono sciami di mosche e una delle mosche volò nel mio orecchio. L’Angelo mi disse: “Le mosche che tu hai visto rappresentano gli spiriti cattivi come gli spiriti di divinazione o indovini”.
Allora, Egli mi avvertì: “Stai attento”. Questo fu ripetuto tre volte. Dopo, ritornai in me stesso. Quella notte, non riuscii più a dormire. Il giorno seguente, stetti molto attento. Tenni d’occhio ogni movimento, aspettandomi che qualcosa potesse accadere in qualsiasi momento. L’intera cosa mi era molto nuova poiché era il primo avvertimento che avessi mai avuto attraverso una visione.
Quel giorno, a mezzogiorno, andai in un piccolo negozio di drogheria per comprare il mio pranzo. C’era un cristiano che lavorava nel negozio; io lo avevo da poco condotto a Cristo e, in seguito, egli mi fu di grande aiuto nell’opera del Vangelo. Lì, mentre gli stavo raccontando la mia visione, una donna entrò dalla porta frontale del negozio.
Ebbi una particolare sensazione e capii che uno strano spirito era entrato. Io lo riferii al fratello George De Ark, un mio amico. La donna si fermò da suo fratello Ed (cioè il fratello di George De Ark - n.d.t.) e disse: “Sto cercando un uomo di nome Branham. Mi è stato detto che è un uomo di Dio”. Allora, Ed mi chiamò. Quando giunsi da lei, ella mi chiese: “Siete voi William Branham, il profeta di Dio?”. Io le risposi: “Io sono William Branham”.
Ella chiese: “Siete voi quello che, all’ospedale, ha compiuto quel miracolo sul signor William Merrill e ha guarito Mary O’Honion (ella vive nella E. Oak Street, New Albany, Indiana), dopo che ella era stata storpia per diciassette anni?”. Io replicai: “Io sono William Branham; Gesù Cristo li ha guariti”. Allora, ella disse: “Io ho perso una certa concreta proprietà e desidero che voi la individuate per me”. Io non ho mai capito esattamente quello che ella intendesse dire con la sua affermazione riguardo alla concreta proprietà, ma capii che satana l’aveva inviata per questo compito.
Allora, io le dissi: “Signora, voi siete venuta dalla persona sbagliata; avreste dovuto cercare un chiaroveggente o un medium”. Allora, ella si rivolse a me e chiese: “Voi non siete un medium?”. Replicai: “Io non lo sono. I medium sono dal diavolo. Io sono un cristiano ed ho lo Spirito di Dio”. Nell’udire questo, ella mi diede un’occhiata gelida. Prima che io potessi dire qualsiasi altra cosa, udii lo Spirito di Dio dirmi che ella stessa era una medium e che questa era la mosca che era venuta al mio orecchio nella visione.
Allora, io le dissi: “La scorsa notte, in una visione, il Signore mi ha inviato il Suo Angelo per avvertirmi della vostra venuta e affinché io stia attento. Ringrazio il mio Signore per la Sua mano che conduce. Adesso, questo lavoro che fate è dal diavolo e voi siete venuta a contristare lo Spirito di Dio. Il suo cuore venne meno e disse che aveva bisogno di una medicina. Io replicai: “Signora, rinunciate a fare queste cose e il vostro cuore starà bene”. Ella percorse dal negozio solo una breve distanza quando ebbe un attacco di cuore e morì proprio sul bordo del marciapiede.
Nella stessa città di New Albany, alcuni giorni più tardi, in un garage, io stavo parlando ad alcuni meccanici in merito all’amore di Cristo e parlai agli uomini anche della visione. Stavo proprio quasi per chiedere a loro di pregare e di dare il loro cuore a Dio, quando l’uomo del garage, vicino alla porta, disse: “Billy, tu sei il benvenuto nel mio garage in ogni momento, ma lascia fuori quella religione fanatica”. Io replicai: “Signore, dove Gesù non è il benvenuto, io non verrò. Ma, io parlo di ciò che è vero, di ciò che Dio mi ha rivelato”.
Dopo che io resi questa affermazione, egli fece un’aspra risata, poi strinse la mia mano e uscì dall’edificio.
Ma, prima che egli potesse raggiungere il suo garage, suo genero, indietreggiando fuori dalla porta con il suo camion carico di cascami di ferro, lo colpì schiacciando sia i suoi piedi che le sue caviglie.
Due giorni dopo, mentre parlavo in un incontro per strada, una signora con un braccio storpio mi disse: “So che l’unzione di Dio è su di voi; quando pregate, per piacere, ricordatevi del mio braccio storpio. Esso è in questa condizione da parecchi anni”. Io le parlai: “Se voi credete veramente, stendete il vostro braccio poiché Gesù Cristo vi ha guarita”. Immediatamente, il suo braccio si raddrizzò. La povera donna gridò per la gioia mentre si inginocchiò e ringraziò Dio.
Una donna che stava vicino disse: “Se quella religione che Billy Branham ha è la vera religione, io non la voglio affatto”. Ma, mentre ella si girò per andare via, accadde una cosa particolare. Ella inciampò su un’asse e, cadendo, si ruppe il braccio in quindici punti. Il braccio che si ruppe era sullo stesso lato di quello della donna che era stata guarita.

VISIONE 3a - VISIONE DELL’UNITÀ DELLA CHIESA

Circa due mesi dopo i battesimi sul fiume Ohio, quando la Stella apparve davanti a centinai di persone che stavano sulle rive, Dio mi diede una visione. Mi stavo preparando per porre la pietra angolare del mio tabernacolo. Il maggiore Ulrey dei Soldati Volontari d’America, un mio amico, stava venendo per fornire la musica alla messa in opera della pietra angolare.
Nel giorno della messa in opera della pietra angolare, fui svegliato intorno alle sei del mattino. Il sole dell’Indiana era ben alto e tutta la natura stava creando una musica. Guardai fuori dalla finestra; gli uccelli stavano cantando, le api stavano ronzando; i graziosi profumi dei fragranti caprifogli erano nell’aria. Stavo lì, pensando: “Oh, grande Geova, quanto sei meraviglioso. Appena poco prima era buio; adesso, il sole si è alzato e tutta la natura si sta rallegrando”. Ancora, pensai: “Presto questo mondo che è freddo e buio si rallegrerà con la natura, poiché il Figliuolo di Giustizia si eleverà con la guarigione sulle Sue ali”.
Mentre io stavo adorando Dio, all’improvviso, sentii l’Angelo del Signore nella stanza. Mi rigirai nel letto e fui immediatamente in una visione. Io penso che questa visione, sebbene io non lo capii al momento, ha molto a che fare con il mio ministerio di questo giorno: nel mio tentativo di fare entrare in comunione una chiesa con l’altra, poiché esse non dovrebbero lasciarsi separare da idee settarie e ogni cristiano dovrebbe andare in chiesa di propria volontà; ma, allo stesso tempo, avere comunione e amore divino per ogni altro.
Adesso, nella visione, io mi trovai a stare sulle rive del fiume Giordano, predicando il Vangelo alle persone. Sentii un suono dietro a me, come quello fatto da un maiale. Guardando attorno, notai: “Questo luogo è sudicio. Questo è un territorio santo, dove Gesù Stesso camminò”. Nella visione, io stavo predicando contro questo, quando l’Angelo del Signore mi portò nel mio tabernacolo, sebbene la pietra angolare non era ancora stata posta. (La visione mi mostrò il tabernacolo come realmente era quando fu costruito). Guardai attorno. Le persone erano raggruppate ovunque e stava una vasta folla. Nella visione, vidi tre croci; in seguito, io misi nella mia chiesa tre croci come le avevo viste nella visione: quella di centro, la più grande, sta sul pulpito. Io esclamai: “Oh, questo è meraviglioso; questo è glorioso”.
Quindi, l’Angelo del Signore venne da me nella visione e disse: “Questo non è il tuo tabernacolo”. Io obiettai: “Oh, Signore, sicuramente questo è il mio tabernacolo”. Ma, Egli rispose: “No, vieni e vedi”. Egli mi portò fuori e guardai un brillante cielo blu. Egli disse: “Questo deve essere il tuo tabernacolo”. Guardando ancora giù, vidi che stavo nel mezzo di un boschetto di alberi e nel centro, dove io stavo, c’era un corridoio. Gli alberi erano piantati in grandi vasi verdi. Su un lato, c’erano mele e, sull’altro lato, c’erano grandi prugne. Sulla destra e sulla sinistra, c’erano due vasi con niente dentro.
Dopo, sentii una Voce fuori dal cielo, che parlò: “La messe è matura, ma i lavoratori sono pochi”. Io chiesi: “Signore, cosa posso fare?”. Poi, come guardai ancora, notai che gli alberi sembravano come banchi, nella visione del mio tabernacolo. Alla fine della fila, c’era un grande albero ed era pieno di ogni tipo di frutti. E su entrambi i lati, c’era un piccolo albero con nessun frutto (e, stando fianco a fianco, essi sembravano come tre croci). Io chiesi: “Cosa significa questo e cosa sono questi vasi con niente dentro?”. Egli replicò: “Tu devi piantare in questi”. Quindi, io stetti nella breccia, prendendo dei rami da entrambi gli alberi e li piantai nei vasi. Subito, fuori dai vasi, uscirono due grandi alberi che crebbero fino a che raggiunsero il cielo. Dopo di questo, un potente vento impetuoso venne e scosse gli alberi. Una Voce parlò: “Stendi le tue mani adesso, tu hai fatto bene; mieti il raccolto”. Io stesi le mie mani e il potente vento fece cadere nella mia mano destra una grande mela e nella mia sinistra una grande prugna. Egli disse: “Mangia i frutti; essi sono gradevoli”. Cominciai a mangiare il frutto, prima un morso da uno, poi un morso dall’altro; e il frutto era squisitamente dolce .
Io penso che questa visione aveva a che fare con il riunire delle persone delle chiese. Nella visione, io trapiantavo da uno all’altro, per fare uscire gli stessi frutti da entrambi gli alberi.
Dopo, sentii una Voce dire ancora: “La messe è matura e i lavoratori sono pochi”. Guardai l’albero intermedio e un grande gruppo di mele e di prugne erano appese tutte sull’albero, il quale era sotto forma di una croce proprio verso il suo tronco. Io caddi sotto l’albero e piansi: “Signore, cosa posso fare?”. Il vento cominciò a far piovere frutta tutta su di me ed udii una Voce che disse: “Quando esci dalla visione, leggi II Timoteo 4”. Questo fu ripetuto tre volte. Quindi, mi ritrovai nella mia stanza. Cercai una Bibbia e cominciai a leggere: “Predica la Parola...perciocché verrà il tempo che non comporteranno la sana dottrina (divisioni dottrinali nella chiesa); ma, pizzicando loro gli orecchi, si accumuleranno dottori secondo i loro propri appetiti...fa’ l’opera dell’evangelista, fa’ appieno fede del tuo ministerio”.
Io strappai quel foglio dalla mia Bibbia e lo misi con la mia testimonianza nella pietra angolare che fu posta quello stesso giorno. Quella “sana dottrina”, io credo che è l’amore divino l’uno per l’altro. Così, venne ad accadere che la mia opera non era di fare il pastore (sebbene poco dopo, tralasciai la visione e una grande sventura venne, poiché io non proseguii nella chiamata); ma, in seguito, Dio mi inviò nel Suo campo per fare quest’opera. Io ho vissuto per vedere il giorno in cui questa visione deve essere adempiuta. Ringrazio Dio per questo umile ministerio attraverso cui io sto cercando di fare la mia parte per unire il popolo di Dio, in modo che esso possa essere uno nel cuore e nello spirito.

VISIONE 4a - VISIONE E GUARIGIONE MIRACOLOSA DI BAMBINI STORPI

“E avverrà, dopo queste cose, che io spanderò il Mio Spirito sopra ogni carne e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profetizzeranno; i vostri vecchi sogneranno dei sogni, i vostri giovani vedranno delle visioni” (Gioele 2:28 - n.d.t.). Queste sono le parole di un profeta. Io credo che stiamo vivendo in quel giorno.
La visione che sto per raccontare adesso fu fuori dal comune. Mi fu data nella casa di mia madre dove io stavo una sera, poco dopo la recente guerra che era scoppiata in Europa. Era fra mezzanotte e l’alba, io mi svegliai con un terribile peso nel mio cuore. Pregai giusto per un momento, ma mi sembrò di non riuscire ad ottenere sollievo. Trascorsero due ore. Poi, all’improvviso, entrai in una visione e mi ritrovai ad andare su una collina, in direzione di una piccola casa grezza. Entrai attraverso la porta e, dentro la stanza, io notai una sedia rossa e un “duofold” rosso. Seduta nella sedia rossa, c’era un’anziana donna con occhiali, che piangeva. Sul letto a destra, c’era un piccolo bambino dai capelli marroni di circa tre o quattro anni. Io potei vedere che egli era terribilmente afflitto e il suo corpicino era contratto; le gambe e un braccio sembravano essere avvolti da tumori. Alla porta di centro, c’era una donna con capelli scuri, chiaramente la madre, ed ella stava piangendo amaramente. Sul letto di fronte, c’era un grande uomo dall’aspetto scuro, il padre. Io mi dissi: “Questo è strano; io stavo a casa di mia madre appena qualche momento fa”. Dopo, guardai alla mia destra e c’era l’Angelo di Dio, vestito di bianco. Al momento, io non seppi cosa fare, ma il mio cuore andò al bambino che giaceva sul letto. L’Angelo mi disse: “Può vivere quel bambino?”. Io risposi: “Non lo so”. L’Angelo disse: “Il padre ti deve portare il bambino e tu metterai le tue mani sul suo stomaco”. Così, il padre me lo portò ed io pregai e, all’improvviso, il padre lasciò cadere il bambino. Batté sulla sua piccola gamba e la gamba cominciò a distendersi. Poi, fece un passo e, poi, un altro e, quindi, entrò nell’angolo. Dopo di questo, il bambino venne camminando verso di me e disse: “Fratello Branham, adesso io sto bene”. L’Angelo chiese: “Hai considerato questo?”. Io risposi: “Sissignore”.
Allora, Egli mi disse di rimanere fermo. Egli mi portò e mi fece sedere su una strada di campagna dove c’era molta ghiaia. Guardai alla mia destra e c’era un cimitero e qualche grande pietra sepolcrale. Egli disse: “Leggi i nomi e i numeri su di esse”. Io lo feci. Egli ancora mi prese e mi fece sedere in un piccolo incrocio: con un negozio di drogheria e quattro o cinque case. Lì, che veniva fuori dal negozio, c’era un uomo anziano con dei baffi bianchi, che indossava una tuta e un berretto di velluto giallo. L’Angelo disse: “Egli ti indirizzerà”. Poi, Egli mi prese la terza volta e, questa volta, entrai in una casa. Vidi una giovane donna alla porta: ella stava piangendo. Entrai nella casa e notai una grande vecchia stufa situata alla mia sinistra. La stanza era tappezzata con una carta gialla con sopra piccole figure rosse. Sulla parete, c’era l’insegna: “Dio benedica la nostra casa”. Al centro, c’era un grande letto di ottone e, nell’angolo, c’era una culla. Sul letto, c’era qualcuno che soffriva terribilmente. Poi, io vidi che c’era una ragazza e le sue gambe erano tutte tese. Guardai e c’era l’Angelo del Signore che stava di nuovo alla mia destra. Egli chiese: “Può vivere quella ragazza?”. Io replicai: “Signore, non lo so”. Egli disse: “Metti la tua mano su di lei e prega”.
Come pregai per la ragazza , sentii una voce nella stanza che diceva: “Lode al Signore”. Quando guardai, la ragazza si stava alzando. Il suo braccio destro era stato afflitto e teso e debole, ma io lo vidi quando si raddrizzò. Poi, notai che anche la gamba tesa e storta diventò dritta e normale e sentii molti piangere e lodare il Signore.
Stavo quasi per uscire dalla visione quando sentii qualcuno dire: “Oh, fratello Branham, Fratello Branham”. Guardai l’orologio e scoprii che parecchie ore erano trascorse. Era vicino allo spuntare del giorno e qualcuno mi stava chiamando. Era un giovane uomo di nome John Himmel. Avevo battezzato lui e sua moglie. Egli disse: “Fratello Branham, sono nei pasticci. Nella guerra, sono caduto nell’errore e, dopo questo, ho perso un bambino e, adesso, il mio bambino è sul punto di morte. Il dottore dice che egli non può vivere. Mi vergogno di chiedertelo, ma vuoi venire a pregare per il mio figliuolo?”. Io gli dissi che lo avrei fatto.
Egli mi disse che avrebbe preso suo cugino, il fratello Snelling, che era stato da poco convertito (adesso egli è un pastore associato del mio tabernacolo), per aiutarci a pregare. Io dissi: “Molto bene”, non sapendo che egli doveva contribuire ad adempiere la visione. Mentre andavamo in macchina verso la casa dell’uomo, io chiesi: “Signor Himmel, non vivi in una piccola casa con due stanze, dalla forma lunga?”. Egli rispose: “Certo”. Dissi: “La stanza di fronte ha una vecchia sedia rossa e un letto su cui il bambino è steso? E, non è il ragazzino con i capelli marroni e non indossa una tuta blu di velluto?”. Egli replicò: “Questo è esattamente lui. Sei mai stato nella mia casa?”. Io dissi: “Quando tu mi hai chiamato, io l’avevo appena lasciata”. Naturalmente, egli non comprese. Chiesi: “Signor Himmel, credi in me?”. Egli rispose: “Con tutto il mio cuore”. Allora io dissi: “Così dice lo Spirito, il tuo bambino vivrà”. A questo, una grande convinzione venne su di lui. Egli fermò la macchina, si gettò sul volante e pianse: “Oh Dio, sii misericordioso con me peccatore”. Egli diede il suo cuore a Cristo mentre eravamo a parecchie miglia dalla casa e anche prima che il bambino fosse guarito.
Adesso, quando raggiungemmo la casa, trovammo che il bambino era quasi morto. I polmoni erano pieni e c’era proprio un leggero respiro nella sua gola. Io dissi: “Portatemi il bambino”. Ma, quando pregai per lui, non accadde niente. Il bambino non riusciva a prendere respiro e stava quasi soffocando. Io mi aspettavo che fosse guarito istantaneamente.
Adesso, qui è dove io scoprii che si potrebbe fare uno sbaglio se non si osserva chiaramente la visione. Ogni cosa deve essere come è nella visione o non verrà ad accadere. Mi accorsi che la donna anziana che io avevo visto seduta nella sedia non era lì. Io non potei dirlo a nessuno, ma sapevo che dovevo aspettare fino a che ogni cosa fosse esattamente in ordine. Essi mi chiesero cosa non andava, ma non dissi niente; dovevo aspettare affinché Dio adempiesse la visione. Pensai che avevo mancato verso Dio nell’andare da solo, invece di aspettare il Suo momento. Aspettai un’ora e mezza. Alla fine, il signor Himmel e il signor Snelling si alzarono, indossarono i loro cappotti e cominciarono ad andare via. Il bambino stava adesso a mala pena in vita. Erano quasi le sei; ma, proprio in quel momento, avvenne che guardai fuori dalla finestra e, lì, un’anziana donna con occhiali stava girando l’angolo della casa. Io cominciai a lodare il Signore. La signora fu misteriosamente mossa ad entrare dalla porta di dietro (solitamente ella entrava da quella d’avanti), proprio mentre gli altri due stavano uscendo dalla porta d’avanti. La nonna, entrando, chiese se il bambino stava meglio. A questo, la madre cominciò a piangere: “No, sta morendo, sta morendo”. Il signor Snelling, essendo imparentato con loro, si voltò indietro ed io mi alzai subito e gli diedi il “duofold” rosso. Egli tolse il suo cappello e si sedette giù piangendo. Poi, la nonna tolse i suoi occhiali che si erano macchiati, poiché aveva pianto e sedette nell’altra sedia. La madre era appoggiata contro la porta di mezzo, piangendo. Lì, alla fine, ogni cosa era uguale a come avevo visto nella visione!
Andai verso la porta d’avanti e dissi al signor Himmel: “Hai ancora fede in me?”. Egli rispose: “Certo, fratello Branham”. Gli dissi che ero dispiaciuto, ma non potei dirgli che, poco prima, avevo anticipato la visione. Adesso, io dissi: “Portami il bambino”. Egli andò fino al letto, prese il bambino e venne camminando verso di me. Quindi, io pregai: “Padre, sono dispiaciuto dal profondo del mio cuore che il Tuo servitore ha anticipato la visione. Ma, perdonami, Signore, e lascia che queste persone sappiano che Tu sei Dio ed io sono il Tuo servitore. Nel Nome del Signore Gesù, io dico che il bambino vivrà”.
Mentre avevo le mie mani sul bambino, all’improvviso egli cominciò a gridare: “Papà! Papà!” e divenne cosciente. Il bambino gettò le braccia intorno al padre e ognuno cominciò a strillare e a piangere e a gridare. Io dissi: “Prendi il bambino e posalo sul letto. Poiché, in accordo alla visione, così dice lo Spirito, trascorreranno tre giorni prima che i suoi piccoli arti siano completamente sciolti. In quel momento, verrà ad accadere che il ragazzo diventerà normale”.
Il terzo giorno, molti si riunirono per andare nella casa in cui stava il bambino. Mia moglie andò avanti come testimone. La famiglia non sapeva che io stavo venendo; ma, la madre, quando aprì la porta e mi vide, disse: “Oh, qui sta il fratello Branham. Entra. Il bambino sta bene”. Come entrai, tutti erano riuniti intorno alle finestre per vedere quello che stava avvenendo. Rimasi fermo e non aprii la mia bocca, sapendo che Dio avrebbe mantenuto la Sua parola. Era come Paolo che stava sulla nave il quattordicesimo giorno della tempesta, dopo che l’Angelo del Signore era stato accanto a lui ed egli disse: “So che sarà come Egli ha detto, poiché io credo in Dio”. Sapevo che il bambino avrebbe camminato verso di me. Rimasi lì giusto un momento. Poi, il ragazzino mi guardò, venne attraverso il pavimento, mise le sue mani nella mia e disse: “Fratello Branham, adesso sto bene”. Alleluia, la promessa di Dio non può fallire! Quando la visione è adempiuta, è perfetta.

La visione della guarigione della ragazza storpia

Adesso, riguardo all’altra parte della visione: io dissi alla mia congregazione che, da qualche parte nel mondo, c’era una ragazza con un braccio e una gamba contorti, la quale anche doveva essere guarita in adempimento alla visione. Circa due settimane passarono. Alla fine, un giorno, mentre stavo venendo dal lavoro, un mio amico, Erb Scott, il mio caposquadra, mi disse: “Billy, qui sta una lettera per te”. Io ero occupato in quel momento e misi la lettera nella mia tasca; ma, come mi avviai, qualcosa sembrò dirmi: “Leggi quella lettera”. Così, l’aprii e, per quanto riesco a ricordarla, essa diceva quanto segue:
“Caro fratello Branham, ho una ragazza che è quasi di quattordici anni. Ella è afflitta alla sua mano, al suo braccio e alla sua gamba destra ed è tutta contorta dall’artrite. Noi apparteniamo alla chiesa metodista e viviamo a South Boston, Indiana. Abbiamo letto il vostro libretto intitolato GESÙ’ CRISTO LO STESSO IERI OGGI E IN ETERNO. Il nostro pastore ha detto che non c’era niente in esso, che era proprio un altro ismo. Ma, dopo l’incontro di preghiera, io ho ricevuto un forte sentimento di scrivervi. Mi chiedo se verreste e pregaste per mia figlia affinché un miracolo possa essere compiuto...”.
Sinceramente vostra
Signora Harold Nale

Qualcosa mi disse che questa era la ragazza. Mostrai la lettera a mia moglie ed anche ella disse che doveva essere lei. Decisi di andare a South Boston. Non ero mai stato lì e non sapevo dove fosse situata; ma, il fratello Wiseheart, un diacono della mia chiesa, disse che pensava di saperlo e che sarebbe venuto con me.
Anche un uomo e sua moglie, di nome Brace, vennero nella mia macchina: la donna era stata guarita nel mio incontro ed ella e suo marito desideravano venire insieme per vedere l’adempimento della visione. Comunque, noi ci smarrimmo nelle nostre città e guidammo proprio alcune miglia prima di trovare il luogo giusto. In ultimo, noi fummo diretti su un’altra strada e, mentre stavo guidando, ebbi una stranissima sensazione. Sembrava come se non riuscissi a prendere fiato. La sorella Brace mi guardò ed osservò: “Qualcosa non va; voi sembrate molto bianco”. Replicai: “Nossignora, l’Angelo del Signore è vicino”. Fermai la macchina ed uscii e misi il mio piede sul paraurti posteriore della macchina. Poi, mi accadde di guardare di lato e c’era un cimitero. Guardai le pietre tombali ed, ecco, incisi su di esse stavano gli stessi nomi e gli stessi numeri che avevo visto nella visione. Ritornai nella macchina e dissi: “Siamo sulla giusta strada”. La signora Brace cominciò a piangere, andammo parecchie miglia più lontano e, alla fine, feci notare: “Quando raggiungiamo quel negozio al bivio avanti, un uomo anziano con una tuta blu e un berretto di velluto giallo uscirà e ci indirizzerà”. Presto giungemmo al negozio con la facciata adorna di pittura gialla e, vicino, c’erano quattro o cinque case. Io dissi: “Questo è il posto”.
Proprio come mi avvicinai con la macchina, fuori dal negozio venne un uomo con una tuta blu, con baffi bianchi e un berretto di velluto. La signora Brace, quando vide questo, svenne nella macchina. Quando l’uomo si avvicinò a noi, chiesi: “Sapete dove abita Harold Nale; un uomo che ha una figlia storpia?”. Egli rispose: “Sissignore; perché desiderate saperlo?”. Io replicai: “Il Signore sta per guarire questa ragazza. Mostratemi dove si trova la casa”. Guardai quella vecchia persona e le lacrime cominciarono a rotolare giù sulle sue guance con la barba grigia e le sue labbra cominciarono a tremare mentre ci indicava il luogo.
Quando raggiunsi la porta, io fui accolto dalla madre della giovane donna. Ella disse: “Voi siete il fratello Branham. Vi ho conosciuto attraverso una vostra fotografia”. Ella ci invitò dentro e lì, come mostrato nella visione, c’era la grande e vecchia stufa, la carta da parati gialla con figure rosse, il grande letto di ottone e la ragazza stesa su di esso esattamente come descritto e l’insegna sopra il muro “DIO BENEDICA LA NOSTRA CASA”. La signora Brace svenne per la seconda volta. Quindi, accadde qualcosa. Mi ritrovai ad andare verso il letto dove stava questa ragazza. Io stesi la mia mano su di lei e dissi: “Lascia che la Tua potenza sia fatta conoscere nella guarigione di questa ragazza in accordo alla visione che Tu hai mostrato”. Proprio in quel momento, la sua mano storpia si raddrizzò. Ella si alzò dal letto ed anche la sua gamba diventò dritta. Il signor Brace aveva appena raggiunto sua moglie, la quale era di nuovo cosciente, giusto per il tempo di vedere la ragazza alzarsi e svenire ancora per la terza volta, andando dritta nelle braccia di suo marito. La ragazza sollevò i suoi piedi, andò in un’altra stanza, indossò i suoi abiti e ritornò pettinandosi i capelli, con la mano che era stata storpia. Questo avvenimento può essere testimoniato dalla signora Harold Nale che, al momento di questo scritto, abita a Salem, Indiana.

VISIONE 5a - LA VISIONE DI MILLTOWN

Alcune settimane dopo la suddetta visione, io ero di nuovo a casa di mia madre. Come gran parte delle altre visioni, questa venne a me verso le due o le tre del mattino. Sembrò come se stessi in un bosco scuro e, mentre vi vagavo attraverso, udii un grido molto patetico. Sembrò come se stessi ascoltando il belato di un agnello. Pensai: “Dov’è quella povera piccola cosa” e cominciai a cercarla attraverso la nube e l’oscurità. Dapprima, pensai che esso stesse dicendo: “Bah-h-h, bah-h-h-h”. Ma, come il suono si fece più vicino, esso sembrò essere una voce umana che diceva: “Mil-l-town, Mil-l-town”.
Bene, io non avevo mai sentito quel nome prima e, proprio allora, venni fuori dalla visione. Cominciai a dire alle persone che, in qualche luogo, c’era uno degli agnelli di Dio nel bisogno ed era vicino ad un posto chiamato Milltown. Un uomo di nome George Wright, che frequentava la mia chiesa, disse che sapeva di una Milltown che era solo a breve distanza da dove egli viveva (l’indirizzo del fratello Wright è De Pauw, Indiana”. Così, il sabato successivo, io andai a Milltown.
Arrivando lì, io guardai attorno, ma non mi sembrò di vedere qualcosa che il Signore desiderasse da me laggiù. Alla fine, decisi che avrei tenuto un incontro per strada, di fronte ad un negozio; ma, il fratello Wright, che era con me, disse che aveva prima da fare una commissione e chiese se io volessi andare con lui. Risposi: “Sissignore, lo voglio”. Noi guidammo su una collina ed io vidi una grande chiesa battista situata vicino ad un cimitero. Il fratello Wright disse: “Questa chiesa non viene usata più tranne che per i funerali”. Proprio mentre egli disse questo, io sentii qualcosa muoversi nel mio cuore. Era lì dove il Signore mi voleva. Quando dissi questo al fratello Wright, egli replicò: “Andrò e procurerò le chiavi per farvi entrare dentro, così potrete guardarla”. Mentre egli ci andava, mi misi a sedere sui gradini e pregai: “Padre Celeste, se qui è dove Tu mi vuoi, apri questa porta per me”. Il Signore permise che accadesse ed io annunciai un incontro. Ma, subito, io vidi che la situazione sarebbe stata molto difficile, poiché le chiese avevano insegnato alle persone contro la guarigione divina.
Il primo uomo a cui io chiesi di venire agli incontri mi disse: “Siamo troppo affaccendati per andare a un qualunque risveglio; noi alleviamo polli e non abbiamo tempo per un qualcosa del genere”. Comunque, subito dopo, quest’uomo morì e così non allevò più polli”.
Il sabato seguente, cominciammo il risveglio. Solo quattro persone assistettero ed esse erano la famiglia Wright. La sera seguente, andò un po’ meglio. La terza sera, un uomo dall’aspetto duro venne alla porta della chiesa, vuotò la cenere della sua pipa, entrò e si sedette dietro. Poi, chiese al fratello Wright: “Dov’è quel piccolo Billy Sunday, desidero dargli una buona occhiata”. Il fratello Wright venne avanti e mi disse che un caso molto difficile era appena entrato nell’edificio. Comunque, quella sera, prima che il servizio terminasse, egli stava all’altare invocando Dio. Il suo nome è William Hall e, adesso, egli è il pastore di quella chiesa.
Presto, molti vennero ed io riferii alle persone in merito alla visione. Poi, il fratello Hall venne e disse: “Ebbene, fratello Branham, c’è una ragazza che vive quaggiù alla collina la quale ha letto il vostro libro intitolato “GESÙ CRISTO LO STESSO IERI OGGI E IN ETERNO”. Ella è stesa sulla sua schiena da otto anni e nove mesi e non si è mai alzata dal letto. È tubercolosa e, anni fa, i dottori hanno detto che non c’era nessuna speranza. Adesso, ella ha circa ventitré anni. Ella giace lì, deperendosi, e pesa solo circa quaranta libbre (circa kg. 18 - n.d.t.). La ragazza ha chiesto e implorato affinché voi veniate giù da lei; ma, i suoi genitori appartengono ad una certa chiesa qui ed è stato annunciato a questa congregazione che, se qualcuno di loro scendesse ad ascoltare, verrebbe allontanato dalla chiesa. Ma, voi andrete?”.
Io risposi: “Andrò se voi riuscite a portare suo padre e sua madre a dire che va bene”. Sentii che Dio mi stava conducendo giù in quel modo. Il nome della ragazza era Georgie Carter e suo padre , io credo, era un sovrintendente di una cava di pietra. La madre mandò a dire che potevo scendere e vedere la ragazza; ma, né lei né il padre sarebbero stati nella casa mentre io ero lì.
Quando entrai nella stanza, vidi il mio libretto che giaceva sul letto e chiesi: “Credi a quello che hai letto?”. Ella replicò: “Sissignore”. Questo fu detto con una voce così bassa che dovetti avvicinarmi molto per poter udire quello che ella diceva. A quel tempo, io non conoscevo tanto quanto adesso in merito alla guarigione, ma pregavo per le persone poiché le vedevo guarite attraverso una visione. Così, io le raccontai circa la ragazza Nale che era stata guarita e le suggerii che ella doveva pregare affinché Dio mi conducesse, tramite una visione, a pregare per lei (più tardi, appresi, naturalmente, che tutti possono essere guariti tramite il credere alla parola di Dio; sebbene Dio ancora mi rivela molte guarigioni attraverso visioni).
L’incontrò andò avanti. Dio continuò a benedire fino a che ci furono parecchie centinaia di presone presenti. Un giorno, ebbi un servizio battesimale a Totton Ford sul Blue River. Quel pomeriggio, dovevo battezzare quasi trenta o quaranta persone. Poco prima, in questa località, un ministro aveva tenuto un incontro e aveva predicato contro l’immersione. Ma, quel pomeriggio, Dio manifestò la Sua potenza in un modo tale che oltre quindici persone delle sue entrarono nell’acqua con i loro bei vestiti addosso e furono battezzate.
Adesso, tutta quella settimana, Georgie aveva pregato: “Oh, Signore, invia il fratello Branham a vedermi di nuovo; mostragli attraverso una visione che io posso essere guarita in modo che io possa essere battezzata con il resto di loro”. Quando il giorno del battesimo venne, la ragazza era molto agitata e continuava a piangere. La madre cercò di tranquillizarla, ma il suo cuore era infranto e non riusciva a calmarsi.
Dopo che i battesimi terminarono, io andai a casa del fratello Wright per cenare. Venne anche il fratello Brace che era stato con me durante l’adempimento dell’altra visione. Ma, in quel momento, lo Spirito mi parlò dicendo: “Non mangiare cibo adesso, ma vai nel bosco a pregare”. Così, io dissi: “Sto andando a pregare per un po’; ma, quando la cena è pronta, suonate la campana (essi avevano una vecchia campana da pranzo di campagna) ed io verrò”. Io, allora, andai nel bosco un po’ distante e cominciai a pregare.
Ma, fu difficile pregare perché c’erano molti tagliandi gommati nei miei pantaloni e continuavo a pensare che avrei fatto tardi per il servizio. Comunque, cominciai a pregare con tutto il mio cuore e subito mi immersi nello spirito. Alla fine, ascoltai una Voce che mi chiamava da qualche parte nel bosco. Mi alzai, il sole era calato e stava diventando buio. La campana del pranzo aveva suonato, ma io non l’avevo nemmeno sentita e dei ricercatori erano stati mandati fuori per cercarmi. Come mi alzai, vidi una Luce giallastra che dal cielo splendeva giù nel bosco. Una Voce mi parlò dicendo: “Vai per la via dei Carter”. Questo fu tutto. Poi, potei udire delle voci da varie parti del bosco che chiamavano: “Oh, fratello Branham. Oh, fratello Branham”. Io uscii dal bosco e quasi corsi nelle braccia del fratello Wright. Egli mi informò: “La cena è pronta da un’ora e noi vi abbiamo chiamato. Cosa è successo?”. Risposi: “Non posso mangiare. Stiamo per andare per la via dei Carter. Il Signore mi ha inviato per quella via per la guarigione di Georgie”. Replicò: “Proprio sicuro?”. Egli chiamò e il fratello Brace venne. Entrammo nella macchina e ci avviammo verso i Carter che erano a circa sette miglia lontano. Noi dicemmo agli altri di mangiare e poi di andare in chiesa. Non potevamo aspettarli poiché la visione aveva parlato affinché io andassi in quel momento.
Dio stava operando ad entrambe le estremità della corda. Ricordatevi, fu come quando l’Angelo parlò a Pietro; le persone si erano riunite nella casa di Marco ed essi tutti pregarono. In quel periodo, Georgie era inquieta. La madre era così addolorata che andò nella camera vicina e cominciò a pregare. Ella disse: “Signore, cosa sto per fare; quell’individuo Branham è venuto qui ed ha risollevato così la mia ragazza ed ella è in una condizione di morte da nove anni. Chi è dunque quest’uomo?”. Dopo questo, ella si immerse nello spirito di preghiera. All’improvviso, ascoltò una Voce che disse: “Guarda sù”. Come ella sollevò il suo capo, credette di vedere un’ombra sul muro. Ella vide che era una persona e sembrò essere Gesù. Ella chiese: “Signore, cosa posso fare?”. Nella visione, il Signore le disse: “Chi è che sta entrando dalla porta?”. Allora, ella vide il fratello Branham e due uomini che lo seguivano. Ella mi riconobbe dalla mia fronte alta e dalla Bibbia che stavo portando sul mio petto. Ella cominciò a dire: “Non sto sognando, non sto sognando”. Corse nella camera vicina ed esclamò: “Georgie, qualcosa è accaduta!”. Cominciò a raccontarle la visione. Quando ella stava quasi per raccontarla, udì sbattere la porta. Guardò ed io stavo giusto arrivando. Io non bussai, proprio attraversai la porta ed entrai. La madre cadde indietro in una sedia, quasi svenendo. Camminai dritto verso la sponda del letto e dissi: “Sorella, stai di buon animo. Gesù Cristo, a cui tu hai servito ed hai amato ed a cui hai pregato, ha ascoltato la tua preghiera e mi ha inviato in accordo alla visione. Alzati in piedi poiché Egli ti ha guarita”.
Io la presi per la mano. Ricordate che ella non si era alzata dal letto per molti anni. Essi riuscivano difficilmente a mettere un lenzuolo sotto di lei, ella era così coperta di piaghe. La sua testa sembrava quasi quadrata; i suoi occhi erano profondamente incavati e le sue braccia sembravano come manici di scopa nel punto più ampio. Ma, quando io dissi che Gesù l’aveva guarita, ella immediatamente si alzò e balzò sui suoi piedi! Sua madre cominciò a strillare. Lì, ella vide sua figlia, per la prima volta in nove anni, che camminava attraverso il pavimento, non per la sua propria potenza, ma per la potenza dello Spirito Santo e senza alcun appoggio umano. Come mi girai per uscire dall’edificio, sua sorella venne correndo dentro ed anche ella cominciò ad urlare.
Più tardi, quando suo padre giunse a casa e vide sua figlia seduta al piano che suonava, egli quasi svenne. Scese in città e cominciò a raccontare a tutte le persone quello che era accaduto. La ragazza uscì nel cortile, si sedette sull’erba e cominciò a benedire l’erba e le foglie. Ella guardò sù nel cielo e disse: “Oh Dio, quanto buono Tu sei con me”. Ella era così felice.
In chiesa, quella sera, l’edificio era pieno. Quando la domenica venne, noi avemmo un altro servizio di battesimo. La domenica seguente, sia Georgie che la ragazza Nale furono battezzate a Totton Ford. Adesso, Georgie suona il piano alla chiesa battista di Milltown ed è in perfetta salute. Ricorda, amico lettore, Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

A chi è interessato:

Sono stata a letto sulla mia schiena per otto anni e nove mesi con la tubercolosi e i dottori mi avevano data per spacciata. Pesavo appena cinquanta libbre (circa Kg. 23 - n.d.t.) e sembrava che ogni speranza fosse andata persa. Da Jeffersonville, Indiana, a circa trentacinque miglia da casa nostra, venne il reverendo William Branham poiché, in una visione, egli aveva visto un agnello che era stato preso nel deserto e stava gridando: “Milltown” (che è dove io vivo). Il fratello Branham non era mai stato qui o conosciuto qualcuno di qui. Entrando, egli stese le mani su di me e pregò, chiamando su di me il Nome del nostro caro Signore Gesù. Qualcosa sembrò prendere possesso di me e subito io mi alzai e ringraziai Dio per la Sua potenza di guarigione. Andai fuori casa per la mia prima volta in otto anni, poi fui battezzata nel fiume. Adesso, suono il piano alla chiesa battista di qui. Molto più va con questa grande guarigione, io non ho spazio in questa testimonianza per scriverla tutta. Sarò felice di scriverla e raccontarla completamente a chiunque è interessato alla mia guarigione.
Georgie Carter - Milltowm, Indiana

VISIONE 6a - LE VISIONI RELATIVE ALLA SUA GUARIGIONE

Un’altra visione, che ha significato molto per me e che riguarda la guarigione meravigliosa che io dovevo ricevere, venne a me subito dopo la visione che ebbi di Cristo. Mi sembrava come se io fossi molto felice, come se mi fossi appena convertito. Procedevo saltellando, rallegrandomi e..., mentre uscivo nella strada. Era buio e mentre stavo andando avanti, all’improvviso sembrò che un grande cane nero corresse fuori verso di me. Pensai che stesse per mordermi e gli tirai un calcio e gridai: “Va via, cane”.
Quando feci questo, esso si alzò e vidi che era un uomo grande, alto e dall’aspetto oscuro, vestito di nero. Egli disse: “Mi hai chiamato cane, vero?”. Risposi: “Sono molto dispiaciuto. Pensavo che fosse un cane poiché eravate giù sulle vostre mani e sulle vostre ginocchia”. Egli ringhiò: “Tu mi hai chiamato cane; io ti ucciderò”. E, da sotto la sua cintura, egli estrasse una lunga lama di sciabola. Io implorai: “Per piacere, comprendetemi, signore. Non sapevo che eravate un uomo; pensavo che eravate un cane”. Mentre si avvicinava, egli sembrava come un demone. Mi fece indietreggiare proprio contro un canale e grugnì: “Ti insegnerò io. Io ti ucciderò”. Replicai: “Signore, io non ho paura di morire, poiché ho ricevuto Gesù nel mio cuore. Egli è il mio aiuto e la mia forza. Solamente desidero che voi comprendiate che è per sbaglio che ho detto quello”. Ma, egli ancora disse: “Io ti ucciderò”. Stavo indifeso contro il muro ed egli tirò indietro la sua mano per pugnalarmi.
Io gridai; ma, proprio in quel momento, udii un rumore venire dal cielo e, fuori dal cielo, proprio al mio fianco, venne giù un potente Angelo ed Egli, proprio con un fisso sguardo severo, guardò quell’uomo con il grande coltello nella sua mano. L’uomo indietreggiò, lasciò cadere il suo coltello e corse tanto forte quanto poté. Poi l’Angelo mi guardò e sorrise. Mettendo il Suo mantello attorno a Se, salì di nuovo nel cielo. Quest’Angelo sembrò essere lo stesso che mi visitò in seguito.
Io gridai per la gioia, quando mi resi conto che Dio aveva inviato il Suo Angelo per la mia protezione.
Io credo veramente che questa visione fu adempiuta circa due anni fa, quando il diavolo mi aveva fatto indietreggiare nell’angolo, con quello spaventevole nervosismo che stava quasi per prendere la mia vita. Quando sembrò che la fine era giunta, allora Dio inviò sulla scena il Suo Angelo e mi liberò.
Ogni pochi anni, durante la mia vita, io avrei avuto un breve periodo in cui sarei diventato molto nervoso. In una campagna, rimasi sul pulpito e pregai per i malati notte e giorno, prendendo solamente un po’ di tempo per dormire. In altri incontri, i servizi spesso sarebbero durati fino alle due del mattino. Io capivo di fare un errore facendo questo; ma, quando vedevo così tanti malati e afflitti, il mio cuore si protendeva verso di loro, rendendomi conto che, in molti casi, per loro era questione di vita o di morte. Gradualmente, io mi indebolii sempre più, ma lottai per continuare. Alla fine, dopo le campagne a Tacoma ed a Eugene, io dissi ai miei fratelli che stavano con me che avrei dovuto cancellare tutte le campagne che erano state programmate e prendere un lungo riposo. Infatti, la mia energia nervosa era andata così lontana che nella mia mente mi chiedevo se avrei potuto mai ritornare al campo.
Ritornai nella mia casa di Jeffersonville, ma mi sembrò che non sarei riuscito a recuperare la mia forza. Pensai che stavo per morire. Un giorno, uno dei miei diaconi, Curtis Hooper, scese e mi chiese: “Non stai un po’ meglio?”. Replicai: “No, non lo so. Sembra che non riesco ad impossessarmi di me stesso”. Egli disse: “Fratello Branham, ho un lavoro da fare giù al campo d’aviazione. Vieni con me, ti farà bene”. Quando scesi giù al campo, mi sentii così male che pensai che persino non avrei raggiunto di nuovo casa. Uscii verso l’hangar e cominciai a pregare. Gridai: “Oh Dio, so che ho fatto degli errori. Ti chiedo di perdonarmi. Le persone desiderano che io faccia delle cose diverse. Sono tutto confuso. Solo tu puoi aiutarmi. Signore, io non posso rimanere ancora”. In qualche modo, io ritornai a casa.
Quasi in questo periodo, io andai alla clinica Mayo per fare un check-up, proprio per vedere cosa veramente non andava in me. Così, nel mezzo del caldo di agosto, io stetti a Rochester, Minnesota, per cinque giorni. I dottori erano degli uomini eccellenti e fecero del loro meglio per trovare quello che non andava in me, poiché mi fecero ogni tipo di esame.
Durante questo periodo, io pregai. Dissi al Signore che persone con ogni genere di esaurimento nervoso erano venute ai miei incontri ed Egli le aveva guarite. Anche che Egli mi aveva mostrato delle meravigliose visioni di guarigioni di altri ed essi erano stati liberati. Pregai: “Signore, Tu non mi hai mai mostrato una visione della mia liberazione in merito a questo terribile nervosismo”. La mia forza era andata così lontana che mi sembrò che non avrei potuto prendere possesso di me per credere alla Parola di Dio. Il giorno seguente, doveva essere l’ultimo giorno dei miei esami.
Quella mattina, mi svegliai e dissi a me stesso che, in un paio d’ore, sarei stato esaminato e avrei ottenuto un rapporto di quello che non andava in me. Io sarò sempre grato a Dio per quello che accadde in seguito. All’improvviso, fui in una visione. La prima cosa che vidi fu un ragazzino di circa sette anni. Sembrava proprio come se fossi io a quell’età. Io stavo vicino a lui, insegnandogli a cacciare. Vicino, c’era un vecchio tronco di un albero e dissi al ragazzo che non doveva avvicinarsi all’albero a causa di una bestia pericolosa che viveva lì. Raccolsi un bastone e battei sul fianco dell’albero. All’improvviso, su un ramo, corse fuori un piccolo animale lungo circa sei pollici (circa 15 cm - n.d.t.). Sembrava essere una donnola ed aveva degli occhi piccini, neri e dall’aspetto tagliente. Oh, era proprio una piccola creatura astuta! Poi, vidi che stava per attaccarci. Non avevo un fucile; tutto quello che avevo era un piccolo coltello da caccia. Sapevo di essere indifeso con quel coltello. Pensai di mettere il ragazzo dietro a me per proteggerlo; ma, sembrò, in quel momento, che egli fosse sparito. Rapida come un fulmine, le bestia fece un tuffo verso di me. Ma, proprio prima che essa facesse il tuffo, io udii l’Angelo del Signore parlare alla mia destra, che disse: “Ricorda, essa è lunga solamente sei pollici”.
Poi, l’animale fece un tuffo sulla mia spalla sinistra. Egli andò dalla mia sinistra alla mia destra e ancora di nuovo, tanto veloce quanto lo poteva. Io non riuscii a colpirla con il mio coltello e come aprii la mia bocca per dire qualcosa, essa corse giù nella mia gola, nel mio stomaco e cominciai a rigurgitare di più e di più e di più e di più. Io invocai: “Oh, cosa posso fare?”. Di nuovo udii una Voce che disse: “Ricorda, essa è lunga solamente sei pollici”.
Quando la visione mi lasciò, osservai e vidi la mia ragazzina, Becky, e mia moglie che erano a letto che dormivano. Capii che la visione si riferiva al mio problema di stomaco e al nervosismo. A quel tempo, niente rimaneva nel mio stomaco e il mio peso era sceso fino a circa cento libbre (circa 45 Kg - n.d.t.). Poi, mi ricordai che l’Angelo aveva detto: “Ricorda, essa è lunga solamente sei pollici”. Pregai: “Oh, Dio, aiutami a comprendere l’interpretazione della visione”. Cominciai a fare delle considerazioni. Forse quelle parole significavano che avrei avuto il nervosismo per sei mesi. Questo non sembrava esatto. Poi, pensai che forse si riferiva a sei anni, ma questa non sembrava essere la risposta.
Fino a quel momento, non avevo mai immaginato quante volte avevo avuto questi brevi periodi di nervosismo. Proprio allora sembrò che le mie labbra parlassero da se stesse. Mi sembrò di dire: “Forse questo significa che io devo averli per sei volte”. Giusto in quel momento, sentii lo Spirito Santo venire su di me con grande potenza. Poi, un grande battesimo dello Spirito si propagò di nuovo su di me. Poi tre volte, quattro volte, cinque volte, sei volte. Cominciai a contare il numero delle volte che avevo avuto il nervosismo. La prima volta era stata quando avevo quasi sette anni. A quel tempo, io piangevo perché le cose erano andate male nella nostra famiglia: mio padre beveva molto pesantemente ed io ero diventato melanconico e molto nervoso. Circa ogni sette anni, questo nervosismo era ritornato. Io contai e questa era esattamente la sesta volta. Mi rallegrai, poiché improvvisamente mi convinsi che il Signore, attraverso la visione, mi aveva mostrato che questa sarebbe stata l’ultima volta del mio nervosismo.
Avevo pensato fra me che i dottori volevano operare e tagliare alcuni di questi nervi allo stomaco. Ma, il coltello del dottore era il piccolo coltello nella visione. Era impotente.
Andai alla clinica per prendere il rapporto. Quando i dottori si riunirono, cominciarono a farmi delle domande. Io risposi loro al meglio che potei. Poi, uno dei dottori principali disse: “Giovanotto, sono dispiaciuto di annunciarti questo: la tua condizione è qualcosa che tu hai ereditato da tuo padre. Tuo padre beveva prima che tu nascessi. Tu non starai mai bene. I tuoi nervi intaccano il tuo stomaco e questo causa che il cibo sia ributtato. Non c’è nessuna cura per questo e non c’è niente che possiamo fare; tu sei finito per il resto della tua vita!”. Pensateci, i migliori dottori del mondo mi avevano detto che ero finito per il resto della mia vita! Ma, lode a Dio, proprio prima che essi avessero detto questo, il Signore mi aveva parlato attraverso la visione e mi aveva detto che questa era l’ultima di quelle terribili cose!
Andai a casa. Mia madre venne incontro a me ed osservò: “Figliuolo, ho avuto un sogno in merito a te”. Una volta, precedentemente, ella aveva avuto un sogno in merito a me. Era alcuni giorni dopo la mia conversione, quando ella mi vide stare su una nube bianca che predicavo a tutto il mondo (questo si è praticamente adempiuto adesso; spero presto di essere in grado di fare un viaggio nei paesi europei così come in Africa e in Australia).
Mamma continuò: “Figliuolo, l’altra sera (la stessa sera in cui ebbi la visione), dormivo ed ero sola nella stanza. Nel sogno, io stavo lavorando e ti vidi steso su un letto nella veranda, quasi morto. Stavo aspettando che tu te ne andassi da un momento all’altro. Poi, udii un suono particolare, come il tubare delle colombe. Corsi verso dove eri tu e vidi scendere, fuori dal cielo, sei colombe bianche nella forma di una ‘S’. Esse scesero sul tuo petto una alla volta. Le colombe erano le più bianche che io avessi mai visto ed esse dicevano: ‘Coo, coo, coo’. Esse sembravano agire come se fossero così dispiaciute. Poi, tu dicesti: ‘Lode al Signore’. Dopo di questo, le colombe abbassarono i loro piccoli capi e di nuovo formarono la lettera ‘S’ e ritornarono in cielo, tubando mentre andavano. Dopo, ti vidi alzarti ed eri in perfetta salute”.
Oh, come fui incoraggiato! Due giorni dopo questo, ero seduto sulla veranda e stavo leggendo un piccolo libro del fratello Bosworth: “Cristian Confession”. Poi, aprii la Bibbia. Non credo nell’aprire la Bibbia e nell’aspettarsi di ottenere un messaggio dal punto in cui cade aperta. Ma, questa volta, io l’aprii e i miei occhi caddero su Giosuè 1, dove è detto: “Sii forte e molto coraggioso. Il Signore Iddio è con te ovunque tu vai”. Dio mi aveva parlato per rivelazione, per visione e per la sua Parola. Poi, all’improvviso, una Voce sembrò dire: “Io sono il Signore che ti guarisce”. Io l’accettai. Entrai in casa e presi mia moglie nelle mie braccia e dissi: “Tesoro, Dio mi ha guarito!”. Lode a Dio. Io Lo amo con tutto il cuore. Oggi, io sto in una migliore salute di quanto lo sia stato in tutti i giorni della mia vita. Sono così grato. Sarò grato a Lui fino a quando vivrò. Nella mia ora più oscura, Gesù era venuto. Dio aveva risposto alla mia preghiera.