lunedì 3 dicembre 2007

Capitolo 7

Disperazione - Poi un segno dal cielo.

Ritornai a casa e cercai di rassettarla meglio che potevo dalle conseguenze dell’inondazione. Il dottore Adair disse che potevo portare a casa mia moglie e bambini, così cercai di rendere il luogo il più confortevole possibile per loro. Combattei una dura battaglia per salvarli, chiamai uno specialista da Louisville...fu proprio inutile: Essi erano andati troppo oltre. Ma, io sono sicuro che mia moglie non lo sapeva in quel momento. Ella fu coraggiosa lungo tutto il cammino. La riportammo all’ospedale in modo che potesse ottenere il giusto tipo di trattamento. Niente le faceva bene. Facemmo i raggi X e scoprimmo che la tubercolosi aveva avanzato sempre più a fondo nei suoi polmoni.


CHIAMATO AL CAPEZZALE DELLA MOGLIE MORENTE

Un giorno, mi chiamarono dal lavoro...(stavo lavorando, cercando di togliermi i debiti. Avevo fatto centinaia di dollari di debiti)...mi fu detto: “Se desideri vedere tua moglie viva, faresti meglio a venire adesso!”. Entrai in macchina e mi precipitai alla città veloce quanto potevo. Mi precipitai al piano di sopra e verso la sala; e la prima persona che vidi fu un mio piccolo amico, il dottor Adair. Eravamo stati proprio come fratelli durante le nostre vite. Capii, quando lo guardai, che aveva cattive notizie. Egli disse: “Temo che ella se ne è andata adesso”. Egli coprì il suo volto e andò nella piccola anticamera. Cercai di trattenermi; implorai: “Vieni, entra con me, Doc”. “Non posso - rispose - ella era proprio come una sorella per me. Non posso ritornare lì, Bill”. Mi avviai da solo ed egli chiamò un’infermiera affinché entrasse con me. Quando la vidi, anch’io sentii che ella se ne era andata. Il lenzuolo era messo sul suo volto. Ella era solo uno scheletro di quello che era stata prima...così debole e pallida...Oh! Io la presi nelle mie braccia e cominciai a scuoterla. Gridai: “Tesoro, rispondimi!...Dio, Ti prego, lascia che ella mi parli ancora una volta”. Ella stava già attraversando il confine...Ma, all’improvviso, ella si girò per guardarmi. Aprì quei grandi dolci occhi marroni. Cominciò ad alzare le sue braccia per ricevermi, ma era troppo debole; così, io mi avvicinai di più a lei. Capii che desiderava dirmi qualcosa. Amici, qui sta quello che ella mi disse (in parte). Questo rimarrà nella mia memoria fino al giorno in cui la incontrerò.


HOPE DESCRIVE IL PARADISO

Ella disse: “Ero quasi a casa. Perché mi hai chiamato?”. Io le dissi che non sapevo che avevo interrotto qualcosa. Ella cominciò a raccontarmi riguardo al paradiso da dove io l’avevo chiamata, come appariva...alberi e fiori belli, uccelli che cantavano, non un dolore nel suo corpo. Per un momento, io pensai che forse non avrei dovuto chiamarla...(ma, benedico il suo cuore...adesso ella sta godendo di quel luogo da molto tempo). Ella rivisse per alcuni momenti e mi raccontò come era stata portata a casa da alcune creature angeliche. Mi aveva sentito chiamarla da molto lontano. Amici, c’è una terra oltre il fiume in qualche posto nel lontano aldilà. Forse milioni di anni luce lontano, ma è lì...e noi stiamo viaggiando per quella via.


NELLE ULTIME ORE SI RICORDA DI AVVENIMENTI MINORI

Ella descrisse quanto bello era. Disse: “Tesoro, tu lo hai predicato, ne hai parlato, ma non puoi sapere quanto glorioso è”. Ella desiderava ritornarci. Ella rifletté un momento e poi disse: “Ci sono due o tre cose che desidero tu sappia”. Chiesi: “Quali sono?”.
“Ti ricordi, Bill - ella cominciò - una volta in cui tu uscisti per procurarmi un paio di calze?”. Mi ricordo quella volta . Quella sera, ella si era vestita per andare a Fort Wayne per un servizio e aveva bisogno di un paio di calze. Ella mi aveva detto di prendere un paio di “full size” o “full back”, “rayon” o “chiffon”, o qualcosa del genere. Mi sembrava che mai avrei potuto ricordare qualcosa in merito a degli abiti delle donne, così andai giù per la strada dicendo a me stesso: “Chiffon, chiffon, chiffon”. Qualcuno disse: “Salve, Billy”...Io dissi: “Salve, chiffon, chiffon, chiffon”. Poi, incontrai qualcun altro che cominciò a raccontarmi quanto buoni erano i pesci che stavano abboccando e io dimenticai di che tipo era ciò che dovevo comprare. Dovevo procurarli da Penny, ma conoscevo una ragazza che lavorava da un negozio da quattro soldi e sapevo che ella poteva aiutarmi se io le avessi raccontato la situazione. Mi precipitai lì...(il suo nome era Thelma Ford; adesso ella è una mia vicina)...Dissi: “Thelma, desidero prendere un paio di calzini per Hope”. Ella rise: “Oh, Hope non indossa calzini, ella indossa calze”. “Bene, un paio di calze allora”. Ella chiese: “Che tipo desidera?”. “Che tipo avete?” sperando che ella avrebbe menzionato il nome che io dovevo ricordare. Disse: “Rayon, chiffon, eccetera”. Bene, sfortunatamente ella menzionò per prima quello sbagliato, ma mi suonò come il nome giusto, così io dissi: “È questo!”.
“Vuoi dire che Hope vuole calze di rayon?”.
“Questo è ciò che ha detto” risposi; così, ella cominciò ad incartarle. Ma, quando andai a pagare, trovai che esse costavano solamente circa 39 centesimi, così ne comprai due paia.
Quando raggiunsi casa per dargliele, cominciai a stuzzicarla (sapete come piace agli uomini stuzzicare le proprie mogli in merito all’essere dei cacciatori di buoni affari). Io le dissi che ero l’unico che aveva trovato un’occasione in quel periodo e le diedi le calze. Ella non disse niente, ma io pensai che ella aveva guardato un po' delusa e, quando raggiunse Fort Wayne, notai che ne comprò qualche altro paio. Ella fu abbastanza signora da non dirmi l’errore in quel momento, ma ella stava pensando alle piccole cose del genere nell’ora della sua morte.


RISPARMIA IL DENARO PER COMPRARE UN FUCILE PER SUO MARITO

La sua vita stava lentamente venendo meno, ma ella continuò. “Ricordi il fucile che desideravi comprare a Louisville e noi non potevamo permettercelo?” (come ben ricordavo...sono sempre stato un cacciatore e quando vedevo quel fucile particolare, io pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto averlo).
“Si”. Stavo cercando di nascondere le lacrime alla sua vista.
“Ho risparmiato i miei nickel e i miei decimi per comprarlo per te. È proprio quasi finita per me; ma, quando vai a casa, troverai il denaro steso sotto una carta sulla parte superiore della vecchia credenza”.
Non saprete mai come mi sentii quando trovai quei sei o sette dollari che ella aveva messo via per tutto quel tempo per quel fucile. Io lo comprai ed ancora lo possiedo e intendo conservarlo fino a che posso e poi lo darò al mio piccolo ragazzo.


LE SUE ULTIME PAROLE

Mi ricordo che fu allora che ella mi chiese di non vivere solo, di sposarmi una brava ragazza cristiana che fosse ripiena dello Spirito di Dio e che si sarebbe presa cura dei bambini. Non desideravo promettere questo; ma, alla fine, lo feci per far piacere a lei. Alcuni minuti dopo questo, ella disse debolmente: “Bene, adesso me ne sto andando”.
“Non parlare così” io supplicai.
“Non mi spiace andare adesso - disse - poiché ho visto quanto è meraviglioso”.
“Te ne stai veramente andando adesso, cara?” io chiesi con le lacrime agli occhi.
“Si”. Mi guardò negli occhi e disse: “Mi prometterai di predicare sempre questo meraviglioso Vangelo?”. Io lo promisi. Disse: “Bill, Dio ti userà”. (Benedico il suo cuore...Mi sono spesso chiesto se Dio può permetterle di guardare giù sopra di noi mentre andiamo da un luogo all’altro nel nostro ministerio, cercando di obbedire alla chiamata che ella sentì che Dio avrebbe inviato)
Ella parlò ancora. “Tu sei stato un buon marito”. Una piccola infermiera stava vicino ed ella le disse: “Spero che voi possiate avere un marito buono così come l’ho avuto io”. Naturalmente, questo quasi mi spezzò il cuore, ma sapevo che dovevo tenermi su per amor suo. Cercai di sorridere e dissi: “Tesoro, se tu te ne vai, noi ti seppelliremo a Walnut Ridge fino a che Gesù viene. E se io mi addormenterò prima di quel momento, probabilmente io sarò accanto a te”. Così, io dissi: “Altrimenti, io sarò fuori sul campo di battaglia, in qualche luogo”. Mentre i dolci occhi marroni stavano oscurandosi, io proseguii: “Quando salirai alla nuova Gerusalemme...aspetta al lato est della porta e comincia a chiamare il mio nome...Quando vedi Abrahamo, Isacco, Giacobbe, Paolo e Stefano e tutti loro venire su, io sarò lì, cara”. Ella mi tirò a sé e mi diede il bacio d’addio...Poi, ella andò a stare con Dio.
Eccomi...ancora che mi sforzo, che lavoro, che cerco duramente di mantenere quella promessa.


GLI RIFERISCONO CHE LA BAMBINA È MORENTE

Dopo che ella trapassò, mi avviai a casa per vedere i bambini. Quanto disperatamente cercavo un po' di pace nella mente. Andai da mia madre...Andai nella nostra casa, la mia e di Hope, ovunque niente mi soddisfaceva. Non riuscivo a riposare. Molte di voi persone sapete quel che significa. Quella notte, alla fine, andai a letto e cercai di dormire. Qualcuno bussò alla porta. Pensai: “Cosa può essere adesso?”...Una voce chiamò: “Billy, la tua bambina adesso sta morendo”.
Non dimenticherò mai la notte in cui egli venne a chiamarmi. Pensai: “Oh! Cosa è questo?”, quando bussò alla porta. Come se non fosse stato abbastanza che avessi perso mia moglie quel giorno, l’amico era venuto con la notizia che la mia bambina stava morendo. Quando entrammo nel suo piccolo furgoncino per andare dalla bambina, io pensai che la vita era alla sua fine. Come potevano accadere queste cose! Quando arrivammo, trovammo la bambina molto vicina alla morte. Il dottor Sam Adair era venuto e l’aveva visitata. Egli mi disse che non c’era niente che poteva essere fatto di cui egli ne era alla conoscenza; ma, in ogni modo, noi la portammo subito all’ospedale. Lì, anche uno specialista di Louisville stabilì che c’era poca speranza. Mi portarono al laboratorio dell’ospedale e mi mostrarono il germe della spina dorsale della bambina. Ella aveva una meningite spinale che aveva contratto da sua madre. Non c’era affatto alcuna possibilità per lei di stare bene. Sarebbe morta molto presto. Non posso esprimere con labbra umane come questo mi portò via a pezzi. Ogni altra cosa era andata male e poi stava avvenendo questo. Questo proprio va’ a mostrare che non sapete mai quel che il futuro riserva.
Quindi, andai a vedere la mia bambina dove i casi isolati erano mantenuti nel seminterrato. Vidi la piccola cara stesa lì. Quando ci penso, il mio cuore proprio si spezza. Era estate e il personale dell’ospedale, essendo molto affaccendato, non le stava dando la giusta attenzione. Come entrai, io la guardai ed ella cercò di guardarmi. Ella era appena grande abbastanza da essere paffuta e dolce. La povera piccola cosa non era mai uscita dallo spasmo che la meningite aveva provocato. Una delle sue gambe era tirata su e una delle sue braccia era contratta. La sua piccola gamba si muoveva su e giù. Oh! Quale scena pietosa.
Mi inginocchiai vicino al letto e cominciai a pregare. Piansi: “Dio, Ti prego di non prendere la mia bambina”. Sapevo che avevo fatto un grave errore nel non abbandonare ogni cosa e a non uscire nell’opera evangelistica. Credo che il dono era pronto per essere manifestato allora, ma avevo tralasciato di andarci. Mi gettai giù e cominciai a pregare e a piangere e a chiedere a Dio di risparmiare la sua vita. Sembrava come se una cortina oscura era sospesa in mezzo ed ella stava cadendo. Mi sollevai per guardarla e dissi: “Sharon, non riconosci papà?”. Credo veramente che ella sapeva che io ero lì. Sembrava come se ella stesse cercando di agitare la sua manina e le sue labbra stavano tremando come se stesse per piangere. Era tragico: l’agonia era così grande che i suoi occhietti si incrociavano. Oh! Quando vedo un bambino con gli occhi incrociati penso a quel momento: “Gli occhi della mia bambina che si incrociarono per la dura sofferenza. Voi che avete bambini capite come io mi sentii.


MADRE E BAMBINA VENGONO SEPPELLITE INSIEME

Pregai e imposi le mani su di lei. Ma, gli angeli vennero un po' più tardi e portarono la piccola cara a stare con sua madre. Ritornai a casa, desolato e stanco. Due giorni dopo, noi la seppellimmo nelle braccia di sua madre. Mi ricordo che rimasi con il cuore spezzato e sgomentato per la sepoltura. Il fratello Smith, il ministro metodista lì nella città, predicò il sermone per entrambe. Oh! Come mi sentivo! Era insopportabile. In qualche modo, il soffiare del vento sulle foglie degli alberi mi ricordarono il vecchio cantico:
“C’è una terra al di là del fiume che essi chiamano il piacere eterno,
e noi raggiungiamo questa riva solamente attraverso il grado della fede.
Uno ad uno, noi raggiungiamo la porta, lì per dimorare per sempre con gli
immortali,
quando essi suonano queste campane d’oro per te e per me”.
So che un giorno il sepolcro si spalancherà, poiché c’è una tomba vuota in Gerusalemme. So che un giorno esso sarà aperto anche perché essi credettero in Gesù Cristo, il loro risorto Redentore.
Ritornai a lavorare, cercando di fare tutto quello che potevo per pagare i lunghi conti e i debiti di cui ero debitore. Non dimenticherò mai una mattina in cui stavo leggendo un contatore su un palo dell’autostrada centocinquanta, vicino a New Albany. Stavo cantando fra me stesso: “Su una collina lontana, stava una vecchia rozza croce, l’emblema della sofferenza e dell’infamia. Il sole splendeva brillantemente quella mattina e il palo proiettava un’ombra su una collina di fronte a me. Era a una tale angolatura che la traversa e anche il mio corpo sospeso alla cintura di sicurezza formavano l’ombra.
C’era la croce dappertutto ancora!


SCORAGGIATO E DISPERATO PER LA MORTE DEI SUOI CARI

Desideravo andare e stare con la mia famiglia. La vita sulla terra non significava più niente per me. Tutto quello per cui avevo vissuto era nell’altro mondo; senza di loro il mio cuore infranto non poteva trovare il coraggio di sostenere la lotta. Ma era la volontà di Dio, io credo, nel conservare il Suo dono...Egli aveva un piano e doveva essere adempiuto. Sono sicuro che occorreva ogni tragedia e ogni profondo dolore attraverso cui dovetti passare per giungere al punto in cui Egli poteva usarmi. Dio sa quel che è meglio.
Sfrecciai via giù al palo; il sudore stava scorrendo su tutto me stesso; stavo tremando. Tolsi i miei speroni, smisi e andai a casa. Entrai a casa, sperando disperatamente che qualcosa togliesse dalla mia mente il mio dolore. Ma, cosa potrebbe fare una casa vuota?...Una casa con ogni cosa ancora sistemata come l’aveva lasciata lei. Ogni cosa che guardavo mi ricordava lei. Mentre camminavo in giro per la casa, con aria abbattuta, i miei occhi caddero su un po' di posta che era entrata. Su una busta lessi queste parole: “Signorina Sharon Rose Branham”. Il mio cuore s’infranse di nuovo. Era una lettera della banca e un piccolo assegno era stato inviato alla mia bambina...i suoi piccoli risparmi di Natale erano stati restituiti; penso che ammontavano a circa $1,80 . Oh! Cominciai a piangere e mi inginocchiai sul pavimento. Ero così depresso; ogni cosa di sembrava troppo difficile da sorreggere. Mentre ero inginocchiato lì, pensai: “Signore, se non mi aiuti, non so quel che farò!”.


CADE IN UN PROFONDO SONNO; SOGNA IL PARADISO

All’improvviso, caddi in un sonno esausto...(questo fu un gradito sollievo). Mentre dormivo, sognai che ero fuori nell’ovest (ho sempre amato l’ovest); stavo camminando con un paio di stivali e uno di quei grandi cappelli dell’ovest. Passavo vicino a una vecchia carrozza coperta; una delle ruote era rotta ed io stavo fischiettando quella canzone: “La Ruota della Carrozza è Rotta”. Io sobbalzai alla visione di una bella giovane ragazza di 17 o 18 anni. Ella sembrava come un angelo che stava lì vestita di bianco, i suoi bei capelli biondi erano soffiati dal vento, i suoi occhi blu scintillavano.
Io dissi: “Buongiorno, signorina”, e mi avviai per andare oltre, ma ella disse: “Ciao, papà”. Mi girai attorno con stupore e smarrimento ed ella ripeté: “Ciao, papà”.
Io dissi: “Vi chiedo scusa...mi dispiace, ma non capisco. Come posso essere vostro padre? Ebbene, voi siete grande quasi quanto me. Ci deve essere un errore”.
“Tu proprio non lo sai dove ti trovi, papà”, ella replicò. “Giù sulla terra , io ero la tua piccola Sharon”.
Io dissi: “Non voi”.
Ella disse: “Lì, sulla terra, io ero la tua Sharon”.
“Ma tu eri proprio una piccola bimba” io dissi.
Poi, ella mi ricordò: “Papà, non ti ricordi il tuo insegnamento sull’immortalità?”.
Dissi: “Si, mi ricordo il mio insegnamento su questo. Ecco perché qui tu sei così?”.
“Papà, dov’è Billy Paul?” ella chiese (questo è il mio ragazzino).
Le dissi che egli era stato con me fino a poco prima.
Ella disse: “Mamma ti sta aspettando, papà, ed io rimarrò proprio qui e aspetterò che Billy Paul venga”.
“Dov’è mamma?” chiesi.
Disse: “Guarda alla tua destra, papà” ed io guardai attorno alla mia destra. Oh, sembrava come se dei raggi di luce gloriosa splendessero su una montagna, bei palazzi su colline verdi, fiori ed alberi. Le parole non potrebbero mai descrivere quello che io vidi in quella scena. Sharon mi indicò una delle grandi case e mi disse di salire lì; questa era la mia casa e mamma mi stava aspettando lì.
“La mia casa?” chiesi imbarazzato. “Ebbene, io non ho mai posseduto una casa”.
“Bene, papà, tu ne hai una adesso . Vai avanti ed io aspetterò qui mio fratello”.


INCONTRA DI NUOVO SUA MOGLIE

Mi avviai lungo un piccolo sentiero che conduceva alla casa; e quando salii a questo luogo piacevole, io vidi mia moglie venire fuori per incontrarmi, così meravigliosamente vestita di bianco, i suoi lunghi capelli neri svolazzavano giù sulla sua schiena. Non posso esprimere a parole la sensazione che ebbi nel rivederla. Le chiesi di spiegarmi tutto questo, non riuscivo a spiegarmi come poteva accadere. Parlammo insieme come avevamo sempre fatto, le feci notare quale bella giovane donna la nostra bambina era diventata, ed ella fu d’accordo. Ma, io proprio non riuscivo a capire.
Ella disse: “Capisco che tu non riesci a comprendere questo, poiché le cose terrene non sono come le cose di qui. Questo è il paradiso”.
“Ma, io non capisco questa casa meravigliosa. È tua?”.
“Si - ella replicò - è la nostra dimora eterna”.
“Ma, non capisco perché avrei l’opportunità di stare in un posto come questo”.
Ella mi parlò dolcemente: “Dopo tutti i molti compiti e lavori e fatiche che hai attraversato sulla terra, tu devi venire a casa per riposare. Non ti vuoi sedere?”.
Mi girai attorno per sedermi e c’era una grande sedia per me...una sedia Morris. Guardai la sedia e guardai Hope. Ella sorrise e disse: “So a cosa stai pensando”.
Ecco quello che era: quando all’inizio eravamo sposati, non avevamo mobili o qualcos’altro nella nostra piccola casa...eccetto un vecchio letto pieghevole che qualcuno ci aveva dato, una stufa che avevo pagato quasi un dollaro e un quarto e allora dovetti comprare qualche griglia, un vecchio “duofold” di cuoio che era tutto logorato e aveva parecchi buchi e un tappetino di linoleum sul pavimento della stanza di fronte...Ma, noi ne gioivamo ed eravamo felici insieme poiché ci amavamo veramente.
Ma, una cosa avevo sempre desiderato: era una sedia Morris. Lavoravo duramente tutto il giorno e poi a sera predicavo e rientravo tardi, e mi sembrava di immaginare di avere una grande sedia Morris per venire a riposarvici. Un giorno, noi stabilimmo che eravamo in grado di comprarne una; così, andammo in città attraverso il fiume e ne guardammo alcune. Quella che noi comprammo era verde. Io non lo dimenticherò mai. Essa costava circa quindici dollari, io dovetti pagare per essa tre dollari in contanti e un dollaro alla settimana. Bene, sospesi i pagamenti quando eravamo riusciti a pagare otto o dieci dollari e non potevo completare il pagamento. Saltai due o tre settimane poiché proprio non potevamo evitarlo. Voi tutti sapete proprio quel che significa quando non potete pagare al termine. Un giorno, io le dissi: “Tesoro, dovrai chiamarli per venire a prendersi la sedia poiché già siamo in ritardo di due o tre volte; ci hanno inviato una sollecitazione di pagamento e adesso io non posso fare un altro pagamento. Tu sai che dobbiamo pagare gli altri nostri conti, così dovremo proprio farne a meno”. Ella disse: “Bene, io non desidero fare questo”. Così, noi la mantenemmo un giorno o due oltre. Allora, mi ricordo la sera in cui tornai a casa dal lavoro ed essa era andata via. Ella fu così dolce con me; e cucinò al forno una torta alle ciliege e fece ogni cosa che ella sapeva fare per tenerla lontana dalla mia mente e aiutare i miei sentimenti. Mi ricordo che quando entrai nella stanza per sedermi ed essa era stata portata via, entrambi avemmo da farci un po’ di pianto. Ella era così dolce.
Così, stando lì nel mio sogno, ella disse: “Credo che ti ricordi tutto in merito alla nostra sedia...Bene, questa non ti sarà tolta...Essa è stata pagata. Siediti e riposati”.
Si può fare a meno di dire che Dio mi diede la forza necessaria per andare avanti. Predicai e lavorai in differenti mansioni; alla fine diventai guardiacaccia nello stato dell’Indiana, il lavoro che stavo facendo quando il dono venne a me nel 1946. Dio mi ha benedetto e ricompensato benignamente, per questo io Lo ringrazio umilmente. Per parecchi anni, dovetti essere sia madre che padre per il mio ragazzino, ma più tardi il Signore mi diede una cara, umile moglie e adesso ho una ragazzina.